Femminicidio

30.04.2014 10:10

Sempre più la parola ‘femminicidio’ viene usata per indicare casi di cronaca di uccisione di una donna da parte di un uomo. Tale termine deriva dall’inglese femicide usato nel 1801 in Inghilterra puramente a livello giornalistico per indicare l’uccisione di una donna; nel 1848 questo termine fu pubblicato nel Wharton Law Lexicon suggerendo che fosse diventato un reato perseguibile.

La criminologa ed attivista femminista sudafricana Diana E. H. Russell fu la prima ad istigare l’utilizzo del termine per i crimini contro le donne. Nel Marzo 1976 fu tra gli organizzatori del Primo Tribunale internazionale sui crimini contro le donne, a Bruxelles, proponendo una campagna contro lo stupro e la misoginia a suo dire derivati dalla presenza della pornografia nel mondo occidentale

L’allarme femminicidio nasce negli ultimi anni perché fino agli anni ’90 il dato dei delitti non era dissagregato per sesso per cui non risultava affatto semplice per gli osservatori individuare il fenomeno.

La comunità internazionale non è rimasta a guardare. Si è mossa fin dagli anni ’70. Nel 1985 l’Italia ha ratificato la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna adottata dall’Assemblea generale dell’Onu nel 1979 impegnandosi ad adottare leggi adeguate per garantire pari opportunità a donne e uomini sia in ambito pubblico che privato.